Netanyahu torna in patria dopo l'incontro con Trump: "Hamas sappia che non avremo esitazioni". Russia e Cina contro la decisione degli Stati Uniti di riconoscere la sovranità israeliana sul Golan
TEL AVIV - Nessuna tregua con Hamas. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, di ritorno a Tel Aviv dopo aver interrotto il viaggio negli Stati Uniti, non ha riconosciuto il cessate il fuoco annunciato ieri da Hamas e ha ordinato di continuare i raid dell'aviazione sulla Striscia di Gaza.
Secondo fonti palestinesi, la condizione posta dal governo di Tel Aviv per l'accordo è di interrompere qualsiasi attività lungo il confine tra la Striscia e Israele, inclusi i lanci di palloni incendiari e le proteste settimanali della Marcia del ritorno.
Netanyahu è arrivato a Tel Aviv dopo essere rientrato in anticipo dalla sua visita a Washington dove ieri ha incontrato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha firmato il riconoscimento della sovranità israeliana sulle alture del Golan. Una decisione che ha suscitato le proteste della Russia, della Cina e di molti Paesi arabi.
La Cina è contraria ad azioni unilaterali sul cambio di status del Golan e un'escalation delle tensioni regionali, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang. La comunità internazionale "riconosce le Altura del Golan come territori occupati e il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha ripetutamente approvato risoluzioni chiedendo a Israele di ritirarsi dall'area", ha aggiunto Geng.
Per Mosca la decisione di Trump "avrà sicuramente conseguenze negative sia sul fronte della ricerca di una soluzione della crisi della regione che per il processo politico di pacificazione della Siria", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Alta tensione nella Striscia
Malgrado l'annuncio giunto da Hamas di un cessate il fuoco mediato dall'Egitto, sono proseguiti nella notte i combattimenti fra Israele e le milizie palestinesi di Gaza. Dalla Striscia sono stati lanciati verso Israele una sessantina di razzi che non hanno provocato vittime.
Da parte sua - aggiungono fonti militari - Israele ha colpito 15 "obiettivi terroristici". Nelle località israeliane vicino a Gaza le scuole sono tenute oggi chiuse e le attività dei civili limitate, come sempre accade in queste occasioni.
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Hamas deve sapere che "non esiteremo ad entrare e fare tutti i passi necessari" collegati "ai bisogni di sicurezza di Israele", ha detto Netanyahu alla partenza dagli Stati Uniti.
La nuova offensiva arriva in un momento delicatissimo per il premier che il 9 aprile deve affrontare elezioni parlamentari decisive, con la sua rielezione messa in dubbio dalle inchieste per corruzione e dalla corsa del leader del partito centrista 'Blu-Bianco', Benny Gantz, un ex capo di Stato maggiore che ieri si è schierato con il rivale per quanto riguarda la strategia su Gaza. "Israele riuscirà sempre a prevalere", ha detto.