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Lula va da Francesco per avere benedizione ai suoi programmi ambiziosi (I. Smirnova)
Itália
Publicado em 17/06/2023

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva sarà ricevuto da Papa Francesco in Vaticano nei prossimi giorni ed è probabile che il colloquio si concentrerà sul dossier Ucraina che vede entrambi impegnati personalmente per individuare una via che possa portare a fermare la guerra con la Russia che sta costando la distruzione di intere regioni. Ma i temi che uniscono Francesco e Lula sono moltissimi, tra questi la lotta alla povertà e il programma “Minha Casa, Minha Vida” istituito dal presidente in carica durante il precedente mandato del 2009 e sospeso nel 2020 dall’ex presidente Jair Bolsonaro, sostituito da un nuovo programma chiamato “Casa Verde e Amarela”, che però è rimasto in gran parte inapplicato.

Il ripristino del programma è stata una delle principali promesse della campagna elettorale di successo di Lula. Ha sottolineato l’importanza del progetto per l’intera popolazione e ha dichiarato che è in studio la possibilità di estenderlo alle classi medie, con redditi fino a 12.000 reais (2.300 euro).

Prima di approvare la legge, il Senato ha anche accettato la proposta di dare priorità nell’assegnazione dei fondi del programma “Minha Casa, Minha Vida” alle donne vittime di violenza domestica o familiare, nonché ai residenti delle aree a rischio, in particolare coloro che sono in difficoltà a causa di calamità naturali imminenti.

Un programma abitativo che consentirà di favorire le famiglie vulnerabili, ma anche la classe media della nazione sudamericana, e che fa parte di un programma di “grandi opere infrastrutturali” che prende avvio dal 2 luglio 2023.

Durante un’intervista con la società statale brasiliana di comunicazione, Lula ha dichiarato: “abbiamo deciso di ricreare quelle politiche pubbliche, in modo che, a partire dal 2 luglio, potremmo lanciare un, ha fatto riferimento al Programma di accelerazione della crescita, in vigore durante la sua precedente amministrazione, per il quale ha ritenuto che il governo debba avere “la capacità di costruire un gran numero di case”.

A questo proposito, ha osservato che “dovremo pensare a tutti i segmenti della società in modo da poter far sentire le persone contemplate dal governo”. Allo stesso modo, Lula ha considerato che il periodo di quattro anni è breve per un presidente.

“Il problema è che il mandato è molto breve. In un Paese dove hai tutte le difficoltà legali per fare qualsiasi lavoro, fare un investimento, hai l’ispezione, la Corte dei Conti, hai l’impedimento, hai il Congresso, perché lì devono succedere tante cose. Un mandato di quattro anni, a volte non riesci a far approvare un progetto importante”, ha dichiarato Lula.

Infine unisce Francesco e Lula anche la difesa dell’Amazzonia. In particolare c’è sintonia sulla scelta delle Nazioni Unite di celebrare la Cop 30, nel 2025, a Belem, nello stato del Para, in Brasile, nell’area amazzonica. Lo annuncia il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva dal suo profilo Twitter. “Sarà un onore per il Brasile ricevere rappresentanti da tutto il mondo in uno stato della nostra Amazzonia. Sono certo che Helder Barbalho (il governatore dello stato ndr) e il popolo del Para siano pronti a promuovere la migliore Cop della storia”.

La conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP) è un evento importante che riunisce i leader di tutti i paesi del mondo per concordare come intensificare l’azione globale al fine di risolvere la crisi climatica ed esaminare i progressi compiuti in relazione agli impegni assunti nel quadro dell’accordo di Parigi del 2015 che ha posto i termini per il cercare di avversare il surriscaldamento del pianeta.

La prima Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, tenutasi proprio in Brasile, nota anche come Accordi di Rio, risale a quasi trent’anni fa. È un trattato internazionale ambientale prodotto dalla Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite, informalmente conosciuta come Summit della Terra, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992.

Da allora i paesi firmatari della convenzione – formalmente denominati “parti” – si sono incontrati ogni anno per discutere progressi e sfide (nel 2020 l’incontro non ha avuto luogo a causa della pandemia di COVID-19).

COP significa quindi conferenza delle parti (“Conference of the parties”) della convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). La COP 30 è la 30ª riunione delle parti della convenzione, e sarà appunto ospitata dal Brasile a Belem.

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